Durante il “CSI Day”, la grande manifestazione che si è svolta sabato 14 settembre in piazza Duomo a Milano per gli 80 anni dell’associazione, Ad Astra, partner dell’evento, è stata l’unica società sportiva incaricata dalla Presidenza Nazionale del CSI per rappresentare il sitting volley. E noi non potevamo certo lasciarci sfuggire questa occasione per vivere tutti insieme un pomeriggio di sport e divertimento!
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ToggleChe cosa è il CSI?
Il CSI (Centro Sportivo Italiano) è un’associazione apartitica e senza scopo di lucro, nata nel 1944 per iniziativa della Gioventù Italiana dell’Azione Cattolica. La sua finalità da subito è stata promuovere lo sport come momento di educazione, di crescita e impegno sociale. È la più antica associazione polisportiva italiana, diffusa capillarmente su tutto il territorio.
La sua attività si è sempre rivolta principalmente ai giovani, in particolare a quelli più svantaggiati, per motivi economici, disabilità, emarginazione, creando realtà sportive accessibili a tutti, negli oratori e nei quartieri di periferia, insomma al di fuori dei circuiti degli sport competitivi ad alto livello.
La sua missione principale, infatti, non è mai stata formare campioni (anche se in realtà non pochi campioni dello sport italiano, come vedremo, sono cresciuti proprio lì), ma donne e uomini responsabili e impegnati a rendere la società più solidale e più giusta.
Il CSI in numeri
I numeri danno la misura di quanto il CSI, nei suoi 80 anni di vita, si sia radicato nel tessuto sociale italiano, ma anche in molti Paesi in via di sviluppo, diventando un punto di riferimento fondamentale per le istituzioni sportive e politiche.
Il CSI ha attualmente 19 sedi regionali e 134 territoriali, raccoglie 12.708 società sportive, di cui 707 di disabili, con 1.354.072 tesserati (di cui 571.008 giovani sotto i 18 anni e 9.197 atleti con disabilità) e 132.338 tra allenatori, animatori, arbitri, giudici e dirigenti.
Vi sono rappresentate 129 discipline sportive e ogni anno il CSI organizza oltre 3.500 manifestazioni sportive ed eventi, e 361.278 gare; partecipa, inoltre, a 15 progetti di volontariato sportivo internazionale.
Che cosa fa il CSI: i riconoscimenti
Il CSI è riconosciuto dal CONI, come Ente di promozione sportiva, dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico), come Ente di promozione sportiva paralimpica, dal Ministero dell’Interno, come Ente nazionale con finalità assistenziali, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal Ministero dell’Istruzione e Merito, come Ente accreditato per la formazione del personale della scuola, dalla Conferenza Episcopale italiana, come associazione ecclesiale.
Ha dei protocolli d’intesa anche con il Ministero della Giustizia, per la promozione di attività di reinserimento e inclusione sociale di minori, ma anche di attività sportivo-motorie per detenuti, e con il Ministero della Salute, per promuovere sane abitudini tra la popolazione.
Può operare come rete associativa nazionale del Terzo Settore ed è socio permanente del Forum relativo.
Per saperne di più: https://www.centrosportivoitaliano.it/
CSI Day: più che una festa, un grande sogno!
IL CSI Milano, che conta 630 società sportive, ha deciso di festeggiare questi 80 anni di vita dedicati allo sport e all’impegno sociale con un grande evento in una location speciale. Ma, oltre alla ricorrenza, c’è l’esigenza di richiamare l’attenzione su tutte quelle piccole società e associazioni che svolgono un lavoro prezioso e spesso insostituibile sul territorio.
“Vogliamo accendere i riflettori sul servizio educativo e sul ruolo di acceleratore di comunità che queste realtà svolgono nel silenzio, nell’anonimato, nel sottoscala dello sport italiano, giorno dopo giorno, per tutto l’anno” dice Massimo Achini, Presidente CSI Milano.
Piazza Duomo, dunque, dalle 9 alle 20 di sabato 14 settembre, per l’occasione si è trasformata in un villaggio sportivo, con campetti di calcio, pallavolo, basket, bocce, golf, baseball, pedane per lo scherma e la ginnastica artistica, pareti per l’arrampicata, e spazi per giochi popolari come il tiro alla fune e il calcio-balilla. In venti gazebo interattivi, si è potuta provare l’ebbrezza della Formula 1, ma anche della canoa, grazie a simulatori sportivi.
Un totale di 14 attrazioni sportive e ludiche, completamente gratuite e aperte e a chiunque volesse mettersi alla prova e divertirsi.
Ma c’era molto altro.
Incontri, testimonianze, interviste a rappresentanti del mondo sportivo, politico e del terzo settore erano previsti nell’area hospitality; stand erano dedicati alle tematiche ambientali, così care alle giovani generazioni, e all’economia circolare.
Lo sport è anche ormai riconosciuto a livello medico come uno strumento fondamentale per mantenersi in buona salute e prevenire molte patologie.
In piazza era possibile partecipare a degli screening gratuiti, ricevere consigli da professionisti sulla corretta postura e su come affrontare altre problematiche connesse all’attività fisica.
Sfide e gare, tra agonismo e divertimento
Non sono mancate le sfide, perché lo sport è anche competizione.
Per ricordare tre grandi sportivi che ci hanno lasciato prematuramente, sinceri amici del CSI, di cui condividevano i valori, sono stati organizzati tre tornei di calcio per i più piccoli: la Facchetti Cup, la Vialli Cup e la Mondonico Cup.
Più scanzonata la partita “Don Camillo e Peppone”, in cui si sono incontrate la Nazionale Italiana Sindaci e una squadra rappresentativa della Curia Milanese. Il calcio d’inizio è spettato al Sindaco Beppe Sala e all’’Arcivescovo di Milano Mons. Delpini.
Un contest originale è stato cercare di registrare un record unico: ragazzi e ragazze delle società CSI Milano, riuniti al centro della piazza, hanno avuto un minuto a disposizione per realizzare il maggior numero di palleggi mai eseguiti contemporaneamente in quel tempo.
Un omaggio ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina, che si terranno nel 2026, è stata invece un’altra prova: coprire, su una pista di atletica di 60 metri, la distanza equivalente tra Milano e Cortina (257 chilometri), e ogni partecipante ha potuto contribuire a raggiungere il traguardo, entro la giornata, camminando o correndo.
Una gara simile, ma questa volta di arrampicata: una scalata collettiva su una parete di roccia, per coprire virtualmente la distanza tra il campo base e la vetta dell’Everest (70 chilometri).
Insomma, non sono certo mancati le emozioni e il divertimento!
Gli ospiti
Alla festa sono intervenuti davvero in tanti, come autorità e rappresentanti delle istituzioni, ma soprattutto come amici. Oltre al Sindaco Sala con alcuni componenti della sua Giunta, a rappresentanti della Regione Lombardia e all’Arcivescovo Delpini, hanno voluto esprimere la loro vicinanza molti sportivi ed ex sportivi, che spesso hanno mosso i primi passi proprio in una società del CSI: hanno poi avuto delle carriere costellate di successi e medaglie, ma non hanno mai dimenticato da dove sono partiti.
Tra gli altri, i fratelli Beppe e Franco Baresi, Giuseppe Bergomi, Cesare Prandelli, Alberto Zaccheroni, i pallavolisti Claudio Galli e Andrea Zorzi, il canoista olimpico Antonio Rossi, che era anche il portabandiera ufficiale, insieme all’atleta paralimpica e senatrice della Repubblica Giusy Versace.
Perché questa giornata densa di emozioni non rimanga soltanto un bel ricordo, ma lo spirito della festa si “incarni” nell’esperienza sportiva di tutti i giorni, l’Arcivescovo Delpini ha emanato il primo Editto dedicato al CSI, per sottolineare la grande missione dello sport e indicare come realizzarla attraverso gesti concreti (testo completo qui).
Il CSI sostiene l’inclusione
Il valore portante dal CSI, fin dalle sue origini, è l’inclusione: lo sport è un potente strumento per abbattere le barriere e valorizzare tutte le abilità. Le recenti Paralimpiadi di Parigi, che finalmente hanno cominciato ad avere la visibilità sui media che meritano, hanno dimostrato proprio questo.
Al CSI Day dunque, alle attività “tradizionali” si sono alternate discipline come la pallavolo per persone sorde, il basket in carrozzina, la scherma per i disabili.
Ci sono poi sport che sono inclusivi in un modo ancora più radicale, come il calcio integrato, le bocce integrate e il sitting volley, in cui atleti normodotati e atleti con disabilità giocano insieme in campo.
Ad Astra porta il sitting volley in piazza Duomo
Anche Ad Astra ha tra i suoi valori più importanti l’inclusione: infatti comprende tutte le categorie, maschili e femminili, dal minivolley alla Serie D, squadre miste, giovanili, senior e il sitting volley, offrendo la possibilità di giocare senza limiti: di età, di esperienza, di nazionalità, di condizioni fisiche.
Il corso di sitting volley di Ad Astra è stata inaugurato ad aprile 2023, primo e unico a Sesto San Giovanni (l’abbiamo raccontato qui e qui).
La squadra, mista, è allenata da Massimo Beretta, vice allenatore della Nazionale Femminile Italiana di sitting volley, che ha ottenuto il quinto posto alle Paralimpiadi di Parigi 2024.
La squadra di Ad Astra è cresciuta sempre di più, partecipando anche a tornei ed eventi promozionali, e, a giugno 2024, alcune atlete hanno preso parte a Parma al Campionato Nazionale Femminile Fipav di sitting volley, in sinergia con la società Brembate.
Ad Astra non poteva dunque non accogliere l’invito da parte della Presidenza Nazionale del CSI a rappresentare, unica società, il sitting volley in questa giornata speciale.
In un apposito campo allestito su un lato della piazza, dalle 14 alle 15 i nostri atleti e allenatori, insieme agli amici del Sitting Volley Brembate Sopra, a ragazze e ragazzi di società CSI, coordinati da Massimiliano Manfredi, direttore dei progetti inclusivi di Ad Astra, hanno mostrato dal vivo come si gioca, dando vita a una serie di sfide all’insegna dell’amicizia e del divertimento. L’interesse del pubblico è stato notevole, e anche il campione olimpico di canoa Antonio Rossi ha voluto mettersi alla prova.
Abbiamo potuto vivere anche l’emozione di una visita illustre: sono passati a trovarci due miti della pallavolo azzurra: Claudio Galli e Andrea Zorzi, giocatori della celebre “Generazione di fenomeni”, titolari nella Nazionale Italiana allenata da Julio Velasco, che, tra il 1989 e il 2000, vinse tutto quello che c’era da vincere: titoli mondiali, europei, World League… più un argento e un bronzo olimpici (abbiamo raccontato tutto qui).
Vivi tutta la giornata su csiday.csi.milano.it/
Ad Astra è onorata di aver potuto dare il suo contributo a questa significativa manifestazione e ringrazia il CSI per averle offerto l’opportunità di promuovere, attraverso il sitting volley, la cultura dell’inclusione e della solidarietà, per un mondo senza barriere.
Ci hai visto giocare al CSI Day e il sitting volley ti ha affascinato? La nostra squadra è pronta ad accogliere nuovi atleti, sia normodotati sia speciali, per vivere insieme un’appassionante stagione sportiva. Contattaci e prenota un allenamento di prova!
Tel./WhatsApp: 351.816.27.20
E-mail: info@adastravolley.com