Ho iniziato a giocare a pallavolo intorno ai 16 anni (prima praticavo tennis e ginnastica artistica) spinta da una mia insegnante, che mi ha convinto a provare: da lì è cominciata una passione che non mi ha più abbandonato. Data l’età, ho saltato le categorie giovanili e sono entrata subito nella Serie C della Pallavolo Femminile Bresso, dove sono rimasta per tutta la mia carriera, nonostante offerte di altre società, giocando sempre tra la B2 e la B1. 

Quando mi sono ritirata, ho cominciato ad allenare le ragazze dall’U12 all’U14.

Quando giocavo, i miei genitori mi hanno sempre seguito e si sono appassionati tantissimo, tanto che mio padre ha fatto il presidente della PFB per 30 anni e ha fatto crescere molto la società, nata nel 1962, attirando sempre più atlete. 

I numeri sono aumentati di anno in anno e oggi abbiamo tutte le categorie giovanili, dal minivolley fino all’U18, e la prima squadra che quest’anno è in Serie C. Noi cerchiamo di far innamorare le bambine di questo sport e insegnarglielo, e insegnarglielo nel modo migliore, per portarle fino alla Serie C. E ogni anno riusciamo a formare qualche elemento buono.

La sinergia con Ad Astra

“Abbiamo deciso di creare questa sinergia e di fare un progetto biennale per formare l’U16 Eccellenza nel migliore dei modi e renderla competitiva con le altre realtà. Il potenziale c’è, gli allenatori sono di alto livello, le ragazze sono delle buone giocatrici, tutte da migliorarsi. Quindi le prospettive sono buone, se non ottime. Con Ad Astra abbiamo gli stessi obiettivi. E, se questa sinergia dovesse funzionare, si può pensare di estenderlo anche alle altre categorie: U14, U18, regionali…”